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Passerina del Frusinate biodinamica La Forma ci piace per via delle caratteristiche estetiche e organolettiche di questo vino tipico dell'Italia centrale. Profumo intenso colore oro, morbido al palato e di buona persistenza, quasi un vino da meditazione. Servito tra 10° e 12°C si abbina bene a succosi piatti di pesce, risotti o fritture.
Denominazione: Passerina del Frusinate IGP - Produttore: Terre Antiche - Nome: La Forma
Regione: Lazio - Centro Italia
Formato: 0,75L
Alcol: 12,5% vol.
Filosofia Produttiva: vino biodinamico
Vitigno: Passerina
Età della vigna: 50/60 anni
Metodo di allevamento: spalliera a guyot
Produzione: 45/50 q.li /ha
Suolo: argilloso calcareo, profondo
Periodo di vendemmia: metà settembre
Lavorazione delle uve: diraspatura in pressa verticale, 30% grappolo intero
Fermentazione: spontanea in anfora
Affinamento: anfora
Imbottigliamento: la primavera successiva alla vendemmia, nessuna filtrazione o chiarifica
Affinamento in bottiglia: 6 mesi
Solforosa: max 30/40mg. per lt.
Passerina del Frusinate IGP biodinamica La Forma è di un colore giallo intenso. Al naso propone profumi di frutta a polpa bianca e gialla. Fresco e minerale, gusto lungo e piacevolmente fruttato. Abbinamento con formaggi semi-stagionati, con piatti vegetariani e ricette di mare a base di pesce bianco, molluschi e crostacei. Bene con le fritture.
Colore: giallo paglierino intenso con riflessi dorati
Al naso: intenso, fruttato polpa bianca e gialla e floreale
Al gusto: morbido, rotondo e persistente. Coerente con i profumi
Abbinamenti: ricette di mare e fritture, ottimo con risotti.
Le vigne dell’azienda agricola vitivinicola Terre Antiche di Anagni sono distribuite tra i comuni di Piglio e quello di Anagni, ad un’altezza di circa 300 metri sul Livello del Mare. Si trovano ai piedi dei Monti Ernici, in un ambiente naturale quasi incontaminato. La storia nasce da un sogno comune, condiviso da Ambrogio, Tonino e Michele; tre amici con un pensiero fisso: quello di racchiudere in una bottiglia di vino un mondo nobile e antico. Un mondo dove Uomo e Natura potessero continuare a convivere nel rispetto reciproco, come in queste terre hanno fatto per millenni. Non la forma di prodotto qualsiasi, quindi, ma un’eccellenza enologica e biodinamica di altissima qualità, capace di esprimere un’intera filosofia culturale e territoriale.
La coltivazione biodinamica è stata scelta fin dall’inizio come metodo agronomico di riferimento, con l’obiettivo di delineare nei vini i tratti distintivi della qualità. Il suolo è un ecosistema dove convivono migliaia di diversi microrganismi, tutti implicati nel mantenimento della struttura biologica e nella conservazione della sostanza organica e dell’humus. Questa vitalità è il segreto stesso della qualità. La vite cresce nel miglior luogo possibile e di conseguenza si esprime al suo massimo, accumulando negli acini tutte le componenti che ritroveremo poi nel bicchiere. Per ottenere questo, l'azienda lavora con i preparati biodinamici di Carlo Noro e si avvale dell’esperienza dell'enologo Michele Lorenzetti. I preparati, attraverso il loro corretto utilizzo, assicurano il mantenimento dell’organizzazione vitale del suolo e rappresentano la base del percorso qualitativo. L’uva che nasce attraverso questa armoniosa relazione tra suolo e pianta avrà tutto quello che serve per fermentare correttamente e in maniera spontanea. In questo modo, quindi, i vini non necessiteranno di nessun additivo, al netto di bassissime quantità di zolfo che sono immesse qualche settimana prima dell’imbottigliamento.
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