Canaiolo Nero Toscana IGT 2018 La Merla della Miniera - Terenzuola
Canaiolo Nero Toscana IGT 2018 La Merla della Miniera - Terenzuola

Canaiolo Nero Toscana IGT 2018 La Merla della Miniera - Terenzuola

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INFO TECNICHE

La Merla della Miniera di Terenzuola è un vino rosso Canaiolo Toscano Igt (uva localmente detta merla) dal colore rosso rubino lucente e intenso. al naso presenta note di frutti a bacca rossa e terrose e vegetali, leggermente speziate. Fruttato, con un tannino ben presente ma delicato e una bella freschezza succosa, con finale lungo ed elegante.

Denominazione: Toscana IGT

Produttore: Terenzuola

Nome: La Merla della Miniera

Formato: 0,75Lt

Vitigno: 95% merla (biotipo locale di canaiolo nero); 5% bersaglina (massaretta)

Vinificazione: Leggero salasso in macerazione; fermentazione e macerazione in cemento suddivisa per le diverse parcelle; svinatura per gravità

Maturazione: Affinamento per circa 12 mesi in botti di rovere da 20 hl con seguenti 8 mesi di maturazione in bottiglia

Suolo: Ciottoloso con sottosuolo ricco di ferro e lignite

Sistema di allevamento: Guyot basso

Densità media: 8600 ceppi per ettaro

Raccolta: Raccolta manuale delle uve con preselezione in vigna

Età media delle vigne: 40 anni

Trattamenti delle vigne: Composti biodinamici

Titolo alcolometrico: 14%

CANAIOLO NERO LA MERLA DELLA MINIERA TERENZUOLA

La Merla della Miniera di Terenzuola è un vino Canaiolo Toscano IGT (uva localmente detta merla) dal colore rosso rubino lucente. Naso speziato, finale lungo.

NOTE SENSORIALI

Dal colore rosso rubino intenso, al naso note speziate, confettura di frutti di bosco e violette.

In bocca si presenta fresco, avvolgente e minerale, con ritorni aromatici fruttati e floreali

Temperatura di servizio: 16-18°

Abbinamenti consigliati: Predilige carni rosse arrosto o alla griglia, carni rosse in umido, pasta con sughi di selvaggina, formaggi saporiti

TENUTA TERENZUOLA SI RACCONTA

Bianchi liguri e rossi toscani. Così potrebbe essere sintetizzata la produzione di Terenzuola, azienda agricola biologica che snoda i suoi 22 ettari vitati a diverse altitudini: dai 50 ai 450 mt. slm. tra Liguria e Toscana.

L’areale di produzione inizia alle Cinque Terre, passa per Luni e finisce alle pendici delle Alpi Apuane a ridosso delle storiche cave di marmo di Carrara, in un territorio con 5000 anni di storia alle spalle chiamato Lunigiana storica fortemente vocato alla coltivazione della vite già dai tempi dei Romani.

Concimazioni organiche, sovesci, basse dosi di rame, utilizzo di tisane a base di equiseto e ortica, conferiscono alla vite la giusta centralità nel processo di produzione vitivinicola.

LE TERRE DI TERENZUOLA

COLLI DI LUNI

Nel territorio dei Colli di Luni, da cui il nostro Vermentino, la collina di Fosdinovo è forse la più interessante per complessità dei suoli.

Questa si estende dalla millenaria Via Aurelia, praticamente a livello del Mare e si inerpica sino allo storico Castello Malaspina a 550 mt slm, in un tragitto di circa 12 km. Tre sono le fasce altimetriche studiate, a livello geologico e geomorfologico, per comprendere la natura dei terreni che permettesse il perfetto abbinamento vitigno-suolo al fine di trovare la vera identità territoriale.

CINQUE TERRE

I vigneti di Terenzuola alle Cinque Terre si estendono per 1,5 ettari su tre differenti fasce altimetriche, scelta dettata dalla volontà di ottenere uve con caratteristiche differenti e di conseguenza vini molto equilibrati.

I vigneti più vicini al mare, nel territorio di Corniglia, donano al vino la giusta struttura; quelli della fascia di mezzo, in località Volastra nel Comune di Riomaggiore, un’importante aromaticità; mentre quelli della parte alta, nei pressi del “Telegrafo” di Riomaggiore, conferiscono l’indispensabile componente acida.

Alla vecchia coltivazione a pergola, per i nuovi impianti delle Cinque Terre, si è preferito il sistema ad alberello, la forma di allevamento storicamente adottata nelle aree maggiormente calde e impervie del Mediterraneo, così da sfruttare al meglio il poco terreno, garantendo a ogni singola pianta la giusta dose di spazio e luce.

La densità di impianto è infine altissima, fino a 11.000 ceppi per ettaro, e ogni pianta è sorretta da un paletto di acacia al quale, durante la stagione estiva, i germogli vengono legati manualmente con della semplice raphia (pianta da fibra), evitando così di introdurre plastica o ferro in un contesto naturale protetto, unico ed estremamente fragile.

LE APUANE

La storia della viticoltura del Candia, area collinare ai piedi delle Alpi Apuane, affonda le sue radici nel periodo risalente alla fondazione dell’antica città romana di Luni (177 a.C), di cui oggi sopravvivono, nell’area archeologica dedicata, tracce del glorioso passato.

Le varietà a bacca bianca presenti nel Candia sono le uve aromatiche Vermentini, Moscatelle, Moscati bianchi e gialli, Malvasie e Malvasie di Candia, le uve acide Verdusche, Verdarelle e Verdicchi; le uve tanniche come Trebbiani giallo e rosa, Grego, Durella e Bracciola.

TERENZUOLA AZ. AGR. VINICOLA
TER006

Referenza specifica