Vino Sardo. Vini DOC, DOCG e non solo dalla Sardegna

VINO SARDO, UNA RAPIDA DIVAGAZIONE
La Sardegna è una terra che mi affascina fin da ragazzo, cioè da più di cinquant'anni, quando, pieni anni '70, con pochi soldi in tasca e una motocicletta provavo a percorrerla da nord a sud. Oppure quando con gli amici, a piedi, con un treno a scartamento ridotto e con l'autostop, provavo a raggiungere Bosa, sulla costa occidentale, per rivedere la mia ragazza. Già sbarcare sull'Isola è un'esperienza che elettrizza ogni aspetto sensoriale; occhi, naso e orecchie sono subito letteralmente allagati dalla natura imponente che ti avvolge di immagini, profumi e vento, forte presenza, che soffia nelle tue orecchie e sul tuo corpo. E poi c'è l'anima, la tua anima che si apre, pronta a lasciarsi andare a questo mondo di sensazioni nuove ma antiche. Poi immancabilmente tocca al senso del gusto, che si elettrizza nel mangiare e nel bere.
E del bere in Sardegna si occupa proprio questo semplice post. Let's go.
La produzione di uve DOP e IGT
Un primo dato generale: le denominazioni in Sardegna sono oggi 18 tra DOC e DOCG, le indicazioni Geografiche Tipiche, IGT sono 15. Si può pensare quindi ad un equilibrio tra vini DOP (18) e vini IGT (15) e invece c'è subito da dire che il rapporto tra gli ettolitri prodotti per i DOP e quelli per gli IGT è di circa 5 a 1 (fonte 2021 LAORE Sardegna riferita all'anno 2020). Per lo scopo 'minimal' di questo post, prenderemo in esame solo le DOP.
Vini DOC e DOCG della Sardegna (ufficialmente DOP per entrambe le denominazioni)
Iniziamo dai vini DOCG perché è una pratica veloce: esiste solo una DOCG in Sardegna ed è la Vermentino di Gallura DOCG, che si articola anche in Superiore, Frizzante, Spumante, Passito e Vendemmia Tardiva. Per questa denominazione e tutte le sue tipologie, il contributo minimo di uva vermentino è al 95%, il restante 5% è dato da vitigni a bacca bianca, con il vincolo di essere idonei alla coltivazione nella regione sarda.
Come caratteristiche organolettiche il Vermentino di Gallura è caratterizzato da un bel colore giallo paglierino con lievi ma evidenti riflessi verdognoli. Al naso rivela un intenso profumo sia floreale sia fruttato, molto gradevole, che già ti fa presagire una bella freschezza. Appena in bocca ti colpisce il gusto secco, l'intensità dei profumi che tornano al naso e, talvolta, una nota di retrogusto lievemente associabile alla mandorla amara. Se affinato al legno, il gusto è ancora più intenso intenso e persistente, trovandoci ancora leggere assonanze di vaniglia.
La base produttiva maggiore della DOCG la ritroviamo nei comuni di Monti, Berchidda, Calangianus e Badesi che assommano tra loro una superficie vitata complessiva di 1687 ha. (fonte LAORE Sardegna-2020) di cui la parte predominante è a uve vermentino (tot. coltivato in regione: 4.850 ha.).
Le DOC della Sardegna non sono da meno, considerando che le DOP (ovvero DOCG più DOC) rappresentano il 75,6% della produzione totale e meno del 25% è rappresentato da IGP e vino comune.
Alghero DOC (Rosso, Bianco, Rosato): Uve per almeno l'85% da Torbato, Cabernet, Chardonnay, Sauvignon, Merlot, Sangiovese, Cagnulari, Vermentino. Vigneti localizzati nei comuni di Alghero, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri, Ittiri, Sassari (parte).
Arborea DOC: Uve per almeno l'85% da Trebbiano e Sangiovese. Vigneti localizzati nella parte centro occidentale della regione Sardegna, Provincia di Oristano.
Cagliari DOC: Uve per almeno l'85% dai corrispondenti vitigni: Malvasia, Monica, Moscato, Vermentino. Nonostante il nome, i vigneti sono localizzati all'interno di varie province, ovviamente quella di Cagliari ma poi Carbonia Iglesis, Medio Campidano e Oristano.
Campidano di Terralba o Terralba DOC: Uve per almeno l’85% da Bovale e/o Bovale grande, da vigneti localizzati nell'area centro occidentale della Sardegna, in parte Provincia di Oristano e in parte Provincia del Medio Campidano.
Cannonau di Sardegna DOC: Uve da Cannonau per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico"). Vigneti localizzati nell'intera regione. Sottozone: Oliena o Nepente di Oliena, Capo Ferrato e Jerzu.
Carignano del Sulcis: DOC Uve da Carignano per almeno l'85%. Vigneti localizzati nella regione storica del Sulcis.
Girò di Cagliari DOC: Uve dal Girò per almeno il 95%. Vigneti localizzati nelle Provincie di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Oristano.
Malvasia di Bosa DOC: Uve da Malvasia minimo 95%. Vigneti localizzati nella regione storica della Planargia, Comuni di Bosa, Flussio (parte), Magomadas, Modolo, Suni (parte), Tinnura (parte), Tresnuraghes.
Mandrolisai DOC: Uve provenienti da vitigni Bovale sardo minimo 35%, Cannonau dal 20% al 35%, Monica dal 20% al 35%. Vigneti localizzati nella regione storica del Mandrolisai, comuni di Atzara, Desulo, Meana Sardo, Ortueri, Samugheo, Sorgono, Tonara.
Monica di Sardegna DOC: Uve dal vitigno di Monica per almeno l’85%. Vigneti localizzati nell'intero territorio regionale.
Moscato di "Sorso-Sennori" o "Moscato di Sorso" o "Moscato di Sennori" DOC: Uve per almeno il 90% da Moscato bianco. Vigneti localizzati nei comuni di Sorso e Sennori, in provincia di Sassari.
Moscato di Sardegna DOC: Uve per almeno il 90% da Moscato bianco. Vigneti localizzati nell'intero territorio regionale; sottozone nei Comuni di Tempio Pausania e della regione storica della Gallura.
Nasco di Cagliari DOC: Uve per almeno il 95% da Nasco. Vigneti localizzati in un ampio territorio all'interno delle Provincie di Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano e Oristano.
Nuragus di Cagliari DOC: Uve per almeno l’80% da Nuragus. Vigneti localizzati all'interno delle Provincie di Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano e Oristano.
Sardegna Semidano DOC: Uve per almeno l’85% da Semidano. Vigneti localizzati nell'intero territorio regionale. Per la sottozona "Mogoro" Comuni di Baressa, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu, Simala, Siris, Uras in provincia di Oristano e Collinas, Sardara e Villanovaforru in provincia del Medio Campidano.
Vermentino di Sardegna DOC: Uve per almeno l’85% da Vermentino. Vigneti localizzati nell'intero territorio regionale.
Vernaccia di Oristano DOC: Uve da Vernaccia al 100%. Vigneti localizzati in una porzione di territorio all'interno della Provincia di Oristano.
Piccolo approfondimento su Cannonau, Monica, Carignano e Nuragus che rappresentano assieme al Vermentino quasi il 70% della superfice vitata regionale.
Il Cannonau è di gran lunga il vitigno più diffuso in Sardegna con 7.385 ettari, di cui quasi 5.000 nella provincia storica di Nuoro. E' di fatto coltivato su tutto il territorio regionale. Si è ritenuto un vitigno importato dalla Spagna (dove è presente con il nome Garnacha) fino a quando, recenti scoperte, hanno evidenziato che questo vitigno è residente nell'Isola dal 1200 a.C. e quindi è del tutto probabile che proprio dalla Sardegna sia stato diffuso in tutto il bacino del mediterraneo. Infatti, scomodando la genetica, si scopre che, mentre Garnacha spagnola e Grenache francese sono identiche tra loro al 100%, solo l'80% del codice genetico del Cannonau è sovrapponibile ai due vitigni esteri. Genetica a parte, il Cannonau rappresenta un vino dalle magnifiche caratteristiche organolettiche, un vino che, a dispetto di un nome che forse intimorisce chi non lo conosce, è elegante e delicato, con un tannino morbido e vellutato, pieno e avvolgente, di un secco succoso. Come patrimonio genetico equivalente e sotto altri nomi, il Cannonau lo troviamo diffuso in altre regioni italiane, come Alicante in Toscana, Lazio, Umbria e Liguria, Vernaccia Nera nelle Marche, Tocai Rosso nel Veneto.
Al contrario del Cannonau, il vitigno a bacca nera Monica è presente solo in Sardegna ed è uno dei vitigni più antichi dell'Isola. E' un vino cosiddetto etereo, dal bel colore rosso rubino con riflessi violacei. E' un vino dal tannino morbido, ideale per essere servito come aperitivo con pecorini e salumi tipici. Se avete voglia di gustare un piatto tipico della cucina sarda di terra, abbinateci un bel Monica di Sardegna DOC.
Continuiamo con i rossi e in particolare con il vino prodotto da uve Carignano, un vitigno a bacca nera, giunto in Sardegna con l'avvento degli Aragonesi nel 1300. In origine produttore di ottimo vino da taglio, per via di struttura, colore e alcolicità, oggi, in Sardegna e in particolare nella zona del Sulcis, dà vita alla DOC Carignano del Sulcis. Questo vino si caratterizza per i suoi distinti sentori erbacei e fruttati con una buona persistenza e alcolicità al palato. Nell'accompagnare i piatti tipici regionali evidenziamo le portate a base di salumi, di pasta sarda condita con pomodoro e formaggi e di formaggio caprino. E' possibile l'abbinamento di questo vino anche con le zuppe di pesce.
Infine un vitigno a bacca bianca, il Nuragus, che ritroviamo soprattutto al sud, nelle province di Cagliari e Oristano. Un vitigno rustico, adattabile, produttivamente generoso. Da tanta forza e vigore scaturisce invece un vino delicato, di media alcolicità e dal colore tenue. Più floreale che fruttato, anche leggermente agrumato. Sapidità e freschezza lo rendono compagno ideale di aperitivi, paste e risotti ai frutti di mare, formaggi freschi, insalate e piatti vegetariani.
Conclusione
La scoperta dei sapori della Sardegna, per me 'sardinia trotter' degli anni '70 (e quante, allora sconosciute ma buonissime, birre ichnusa bevute) con pochi soldi in tasca e tante belle speranze nel cuore, è stata di anno in anno progressiva, per arrivare oggi, ultra sessantenne con annesso diploma da sommelier, a non fermarmi e continuare a percorrere in lungo e il largo l'isola dei vini, non più in motocicletta ma con un calice in mano.
PS. per gli appassionati, la motocicletta era una Aermacchi Harley Davidson 350 Sprint, costruita sul finire degli anni '60 dalla Aermacchi su licenza Harley, una monocilindrica con avviamento a pedale e ho detto tutto !
PPS. Se interessato, nel nostro catalogo puoi trovare una selezione dei vini indicati nel post.
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