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Vermentino rosso ottenuto da vitigni rari e autoctoni del territorio della Lunigiana, tipicità che dona un bel sentore di frutti rossi e in bocca eleganza e freschezza di sapore. Guazzetto di pesce al pomodoro, zuppa di pesce, salumi e formaggi mediamente stagionati rappresentano gli abbinamenti più immediati per questo vino dell'alta toscana.
Denominazione: Toscana IGT - Produttore: Terenzuola - Nome: Vermentino Nero
Formato: 0,75Lt
Alcol: 12,5% vol.
Varietà: Vermentino Nero e Pollera (10%)
Suolo: Argilloso, calcareo e sabbioso
Sistema di allevamento: Guyot
Densità media: 5000 ceppi per ettaro
Resa media: 70 qli per ettaro
Raccolta: Raccolta manuale dellle uve
Età media delle vigne: 30 anni
Trattamenti delle vigne: Preparati biodinamici
Vinificazione: Macerazione e fermentazione spontanea in vasche di cemento. Follature manuale e svinature per gravità
Maturazione: Affinamento sui lieviti in tini di cemento
Un vermentino rosso ottenuto da vitigni rari e autoctoni del territorio della Lunigiana, attraverso un blend di Vermentino nero per il 90% e Pollera per il 10%. I vigneti siti nel comune di Fosdinovo a 70-200 metri s.l.m. si trovano su terreni ricchi in minerali e a base di schisti argillosi grigi che limitano la sua produzione favorendo il mantenimento della buccia, che ne è il punto debole. Vendemmia manuale, avviene intorno alla metà del mese di Settembre evitando le perturbazioni Atlantiche che ne pregiudicherebbero la qualità.
Caratteristiche: Dal colore rosso porpora, al naso presenta frutti rossi acerbi e note floreali.
Corpo snello e agile al gusto si denota un'intensa freschezza e un'ottima eleganza
Abbinamenti consigliati: Accompagna facilmente piatti di pasta al pesce con pomodoro, zuppe di pesce, salumi e formaggi di media stagionatura
Temperatura di servizio: 14-16°
Bianchi liguri e rossi toscani. Così potrebbe essere sintetizzata la produzione di Terenzuola, azienda agricola biologica che snoda i suoi 22 ettari vitati a diverse altitudini: dai 50 ai 450 mt. slm. tra Liguria e Toscana.
L’areale di produzione inizia alle Cinque Terre, passa per Luni e finisce alle pendici delle Alpi Apuane a ridosso delle storiche cave di marmo di Carrara, in un territorio con 5000 anni di storia alle spalle chiamato Lunigiana storica fortemente vocato alla coltivazione della vite già dai tempi dei Romani.
Il punto cardine della filosofia aziendale è la fedeltà al paesaggio, intendendo l’uomo come mero custode della Natura e come moderatore che agisce nel rispetto del territorio e lascia un grappolo in più o in meno in base all’andamento stagionale.
Un uomo che coltiva o inerbisce a seconda della vigoria della pianta, che gestisce la difesa del suolo, che utilizza zolfo o rame in base all’umidità e adatta l’altezza del filare al naturale estendersi dei tralci.
Le barbatelle usate per i nuovi vigneti, provengono esclusivamente dalle nostre piante centenarie secondo una pratica conosciuta come “selezione massale”.
La resa d’uva per ciascun ceppo corrisponde a meno di 1 kg e possiede equilibrio e armonia naturali che permettono di conservare tutte le tipicità del territorio.
Concimazioni organiche, sovesci, basse dosi di rame, utilizzo di tisane a base di equiseto e ortica, conferiscono alla vite la giusta centralità nel processo di produzione vitivinicola.
L’azienda agricola Terenzuola nasce nel Comune di Fosdinovo, nel cuore dei Colli di Luni, in una splendida posizione a 350 metri sul livello del mare e a cinque minuti dalla costa. Tutto ha inizio nei primi anni ’30 del Novecento quando mio nonno Luigi Giuliani, di ritorno da New York per la crisi del ’29, acquista questo podere di tre ettari, a mezza collina, reputandolo ideale per la coltivazione di vite, olivo, ortaggi e per la produzione di miele.
Nel territorio dei Colli di Luni la collina di Fosdinovo è forse la più interessante per complessità dei suoli.
Questa si estende dalla millenaria Via Aurelia, praticamente a livello del Mare e si inerpica sino allo storico Castello Malaspina a 550 mt slm, in un tragitto di circa 12 km. Tre sono le fasce altimetriche studiate, a livello geologico e geomorfologico, per comprendere la natura dei terreni che permettesse il perfetto abbinamento vitigno-suolo al fine di trovare la vera identità territoriale.
I vigneti di Terenzuola alle Cinque Terre si estendono per 1,5 ettari su tre differenti fasce altimetriche, scelta dettata dalla volontà di ottenere uve con caratteristiche differenti e di conseguenza vini molto equilibrati.
I vigneti più vicini al mare, nel territorio di Corniglia, donano al vino la giusta struttura; quelli della fascia di mezzo, in località Volastra nel Comune di Riomaggiore, un’importante aromaticità; mentre quelli della parte alta, nei pressi del “Telegrafo” di Riomaggiore, conferiscono l’indispensabile componente acida.
La densità di impianto è infine altissima, fino a 11.000 ceppi per ettaro, e ogni pianta è sorretta da un paletto di acacia al quale, durante la stagione estiva, i germogli vengono legati manualmente con della semplice raphia (pianta da fibra), evitando così di introdurre plastica o ferro in un contesto naturale protetto, unico ed estremamente fragile.
La storia della viticoltura del Candia, area collinare ai piedi delle Alpi Apuane, affonda le sue radici nel periodo risalente alla fondazione dell’antica città romana di Luni (177 a.C), di cui oggi sopravvivono, nell’area archeologica dedicata, tracce del glorioso passato.
Le varietà a bacca bianca presenti nel Candia sono le uve aromatiche Vermentini, Moscatelle, Moscati bianchi e gialli, Malvasie e Malvasie di Candia, le uve acide Verdusche, Verdarelle e Verdicchi; le uve tanniche come Trebbiani giallo e rosa, Grego, Durella e Bracciola.