Erbaluce di Caluso DOCG 2017 KIN - Tappero Merlo
Erbaluce di Caluso DOCG 2017 KIN - Tappero Merlo

Erbaluce di Caluso DOCG 2017 KIN - Tappero Merlo

33,02 €
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INFO TECNICHE

Denominazione: Erbaluce di Caluso DOCG - Produttore: Domenico Tappero Merlo - Nome in etichetta: KIN

Formato: 0,75L

Alcol: 13% vol.

Regione: Piemonte - Nord Italia

IN VIGNA

Varietà: Erbaluce di Caluso

Vendemmia: fine settembre

Suolo: Fortemente acidi di origine morenica Composizione: Sabbia 80%, Limo 15%, Argilla 5% Materia Organica: Quasi assente. Terreni poverissimi

Resa media: 40 hl per ettaro

Raccolta: esclusivamente manuale

Altitudine: 300/350 m. slm

Trattamenti: trattamenti sono a basso impatto ambientale, con prodotti alternativi a base di edera, equiseto, yucca, propoli, un ridotto impiego di rame, zolfo in polvere e

latte vaccino. Si favorisce lo sviluppo della flora spontanea e della fauna tipica del luogo per favorire il naturale equilibrio tra le specie.

IN CANTINA

Vinificazione: La prima fermentazione è avviata in acciaio su lieviti indigeni a temperatura controllata e si conclude in botti di rovere da 20 hl
Maturazione: in botti di rovere da 20 hl per altri 18 mesi. L’affinamento avviene sulle fecce con battonage settimanali. Travaso in vasca di cemento con permanenza di alcuni mesi per favorirne la decantazione.

Residuo zuccherino: 0,80 g/l circa

Acidità: 5,06 g/l

VINO KIN ERBALUCE DI CALUSO TAPPERO MERLO

KIN è un vino di grande struttura e longevità, affina per quattro lunghi anni, di cui tre in bottiglia e si esalta col passare del tempo grazie alla sua straordinaria freschezza e sapidità. È ottenuto interamente da uve Erbaluce coltivate a guyot sui sabbiosi terreni dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, fiero baluardo dell’ultima era glaciale.

KIN è uno scrigno olfattivo, da cui si sprigionano delicate sensazioni minerali e intense note di timo, rosmarino, erbe e fiori secchi di montagna. KIN deve essere conservato in posizione orizzontale e per assaporarlo al meglio va servito ad una temperatura di 14/15° C avendo cura di aprire la bottiglia almeno un’ora prima del consumo.

NOTE SENSORIALI

Giallo paglierino intenso, di grande vivacità e consistenza.

Al naso un’avvolgente ed elegante nota di salvia si fonde ad intriganti sentori balsamici e speziati che rendono ancora più complesso il profilo olfattivo, di chiara matrice minerale, alternando in successione sfumature agrumate, floreali e di erbe spontanee.

In bocca si alternano armonicamente freschezza e sapidità fino a fondersi in un finale morbido e caldo dai rimandi agrumati.

Lunga persistenza e grande equilibrio per un vino di grande longevità che potrà ancora evolvere facendo emergere sempre più il suo animo alpino con una netta impronta minerale se si avrà la pazienza di farlo riposare in una fresca cantina.

KIN si abbina bene con antipasti importanti e in particolare con primi e secondi elaborati e strutturati.

Tra i primi piatti eccellono i risotto e le paste con pesci e frutti di mare, crespelle e agnolotti di magro.

Un abbinamento insolito ed eccellente è con la battuta di fassona, ideale nell’accompagnare i fritti di mare e il tradizionale fritto misto alla piemontese.

TAPPERO MERLO SI RACCONTA

"Ho voluto ripartire dalle mie radici.

La mia infatti è stata una famiglia contadina che, per tradizione locale, era dedita da generazioni alla viticoltura.

Anch’io però, come tantissimi canavesani, sono stato contaminato dalla tecnologia, che qui aveva un nome, Olivetti e un luogo che rappresentava l’avanguardia italiana dell’informatica, Ivrea.

Dopo un’importante esperienza imprenditoriale nel mondo del software, nel 2001 ho deciso di dedicarmi ad una nuova avventura sempre nella mia terra, ripiantando i vigneti di famiglia, acquistandone altri e destinandoli alla sperimentazione dell’Erbaluce. ​

Desideravo che questo vitigno fosse il mio compagno di viaggio, valorizzandolo, facendolo conoscere, diffondendone la sua incredibile storia.

Volevo essere in qualche modo riconoscente al mio territorio che tanto mi aveva dato, cercando di narrarlo, di comunicarlo attraverso il vino.

Ho deciso perciò parallelamente al reimpianto dei vigneti di arricchire la mia cultura vinicola frequentando i corsi dell’Associazione Italiana Sommelier fino ad essere relatore.

Sentivo il bisogno di comunicare che era possibile praticare una viticoltura non solo rispettosa dell’ambiente, ma che fosse anche testimone di un ritorno “moderno” all’artigianalità.

Volevo avere per alleato quel terreno così povero, ma così particolare, come solo può essere una miscela di sabbie strappate ai fianchi delle Alpi della Valle d’Aosta. Un giacimento di frammenti di minerali, qual è l’Anfiteatro Morenico di Ivrea, l’orma lasciata sull’estremo lembo nord della Pianura Padana dall’immenso ghiacciaio Balteo.

Volevo far sì che il vino trasferisse quella estrema particolarità del luogo. Sentivo la necessità di far riemergere quel sapere, quella creatività che da sempre ci caratterizzano nel mondo, valorizzando la nostra identità culturale, offrire qualcosa che lasciasse un ricordo, un’emozione. volevo quindi narrare la storia della mia terra attraverso l’Erbaluce.

VINI TAPPERO MERLO DOMENICO AZ. AGRICOLA
TAP001

Referenza specifica